5 giorni a LONDRA sotto Natale

Stranamente abbiamo deciso all’ultimo momento di partire per questa mini vacanza. Sia per questo, che per il periodo festivo, è stato molto più dispendioso di quanto sarebbe normalmente. Non erano rimasti molti voli economici e oltretutto, non potendo partire prima del 26/12 e dovendo rientrare entro l’1/1, abbiamo voluto cercare degli orari che permettessero di sfruttare il più possibile i giorni a nostra disposizione. Da questo punto di vista Easyjet è la compagnia migliore: offre spesso due voli al giorno, uno con partenza la mattina e uno nel tardo pomeriggio. Noi abbiamo scelto il volo Venezia – Gatwick delle 7.35 per l’andata e il Gatwick – Venezia delle 15.20 per il ritorno. Dopo aver confrontato il costo dei voli, a parità di prezzo (circa 300€ a testa), abbiamo deciso di prenotare un pacchetto volo + hotel su lastminute.com con notevole risparmio sull’hotel. In totale abbiamo speso 1100 € per volo e 4 notti in hotel per due persone.

La scelta di un hotel in una buona posizione è sempre la soluzione migliore per risparmiare tempo prezioso e godersi al meglio la città. Noi abbiamo prenotato allo Strand Palace Hotel: a cinque minuti a piedi dal mercato di Covent Garden e relativa fermata della metro, nonché praticamente a metà strada tra St. Paul e il London Eye, entrambi raggiungibili in circa 15 minuti a piedi. La cosa bella di Londra è che i principali monumenti e musei si trovano in successione fra loro. Per cui, organizzando bene il proprio itinerario, si potrebbe riuscire a visitare quasi tutta la città a piedi.

 

26/12 Siamo arrivati a Gatwick alle 9.00 ora inglese (ricordate che a Londra sono un’ora indietro rispetto all’Italia). Il volo con easyjet include un solo bagaglio a mano (borse, borselli, pc non sono esclusi come un tempo ma devono essere riposti all’interno di un unico bagaglio a persona: non pensavo ma sono stati molto fiscali). Nonostante la stagione preveda vestiti piuttosto ingombranti, avessimo portato con noi cavalletto, reflex e scarpe di ricambio … siamo riusciti a far stare tutto nella nostra piccola valigia. Così, una volta scesi dall’aereo, siamo subito andati a comprare il biglietto per raggiungere il centro della città. La scelta è tra taxi, pullman, che impiega circa un’ora e treno, che invece ci mette mezzora. Ammetto di non aver cercato bene prima della partenza, comunque non avevo trovato molto sulle compagnie di autobus disponibili e sui relativi orari e prezzi. Per comodità e per guadagnare tempo abbiamo quindi optato per il Gatwick Express, il treno che parte ogni 15 minuti dall’aeroporto e arriva direttamente a Victoria Station. Il prezzo del biglietto è di 19,90 £ (praticamente il doppio rispetto al prezzo del pullman). I vantaggi sono che non ci sono attese, perché ne parte uno ogni quarto d’ora, e che elimina la variabile traffico. Col senno di poi lo suggerirei senz’altro per il ritorno in aeroporto, in modo da eliminare l’ansia di perdere il volo, ma all’andata il pullman resta probabilmente la soluzione migliore.

Una volta raggiunta Victoria Station ci siamo recati in biglietteria per richiedere la Oyster Card, la tessera magnetica che consente l’accesso illimitato a metro e autobus nelle zone 1-2 della città. Non esiste una soluzione da cinque giorni, si passa dai tre ai sei giorni. Noi abbiamo scelto quest’ultima per 40 £ a testa. Non sono pochi soldi: sapendo che la singola corsa costa 2,40 £ ognuno può fare i propri conti e decidere quale sia la soluzione più conveniente. Senz’altro la Oyster garantisce un discreto risparmio di tempo.

Vi lascio qui il link dal quale scaricarvi la mappa della metropolitana di Londra in formato pdf.

La nostra prima corsa l’abbiamo sfruttata per raggiungere l’albergo: linea gialla fino a Temple con un prima visuale del London Eye. Da qui in meno di 10 minuti abbiamo raggiunto lo Strand Palace Hotel arrivando verso le 11.15. Nonostante il check-in fosse possibile solo dalle 14.00 in poi, sono stati così gentili da darci subito le chiavi della stanza in modo da poter depositare i bagagli e rinfrescarci un attimo. Per mezzogiorno eravamo già in strada pronti ad iniziare la nostra avventura. Strand Street è una posizione magnifica, non solo per la vicinanza a moltissime attrazioni e a diverse linee della metro ma anche perchè ben servita di locali e catene. Noi ne abbiamo subito approfittato per un pranzo veloce al Pret a Manger di fronte al nostro hotel. Essendoci svegliati all’alba e avendo fatto colazione molto presto, la fame aveva già iniziato a farsi sentire nonostante l’ora di pranzo fosse ancora lontana.

Finito di mangiare siamo scesi fino al Tamigi. A prescindere da dove si trovi il vostro hotel, ho sempre pensato che il miglior modo per iniziare a vivere questa magnifica città fosse passeggiando lungo il fiume: su questo percorso interamente pedonale si trovano da subito le principali attrazioni della città. La prima che abbiamo incontrato è stato l’imponente London Eye, la grandissima ruota panoramica simbolo di Londra. E’ visibile da moltissimi punti della città ma la sua miglior visuale è quella che si ha dalla sponda opposta del fiume, perchè consente una visione d’intero. Guardando la ruota e proseguendo verso destra si giunge in breve tempo all’altro vero simbolo della città: il Big Ben, che sfortunatamente in questo periodo e per i prossimi cinque anni, sarà in restauro. Il Big Ben è il maestoso orologio dell’Houses of Parliament, il parlamento inglese, anch’esso attualmente in restauro. A pochi metri dai due si trova l’Abbazia di Westminster. Questa volta non vi siamo entrati ma c’è da dire che, se a Londra i musei statali sono gratuiti, gli ingressi alle chiese si fanno pagare parecchio. Nel caso specifico il prezzo del biglietto è di 22 £, tuttavia è sempre possibile accedere gratuitamente durante le funzioni religiose, ovviamente a patto che si dichiari di voler entrare per parteciparvi. Sfortunatamente non abbiamo avuto occasione di passarvi davanti in prossimità di una celebrazione. Pertanto abbiamo attraversato il Westminster Bridge e abbiamo proseguito la nostra passeggiata sull’altra sponda del Tamigi. Questo lato del fiume è interamente pedonale ed è quello che più si presta ad una piacevole passeggiata. Oltretutto, nel periodo natalizio, viene allestito un vero e proprio mercatino di Natale con moltissime bancarelle di vario genere in diversi punti del camminamento.

L’intero tragitto calcolato dal Big Ben al London Bridge è lungo circa 4,5 km. Da subito si incontrano il London Eye, questa volta visibile da sotto in tutta la sua imponenza, e il vicino London Aquarium. Mano a mano che si prosegue si inizia a scorgere in lontananza la cupola della cattedrale di St. Paul. A circa metà del tragitto si incontra la Tate Modern, la galleria d’arte moderna della città, che questa volta non abbiamo potuto visitare perchè il 26/12 è chiusa. Davanti al museo parte il Millennium Bridge, del quale si ha una bellissima visuale dal bar situato all’ultimo piano della Tate. La struttura del ponte e la sua prospettiva sembrano fatte apposta per incorniciare e indirizzare il nostro sguardo verso la Cattedrale di St. Paul. Come per l’Abbazia di Westminster, anche St. Paul ha un costo d’ingresso piuttosto elevato: 18 £ a testa ma è possibile accedere gratuitamente durante le funzioni religiose.

Dal momento che il sole stava iniziando a tramontare e che a tratti aveva iniziato a piovigginare, abbiamo deciso di interrompere qui la nostra passeggiata sul Tamigi e proseguire il pomeriggio in un posto un pò più riparato. Abbiamo attraversato il ponte fino a raggiungere la cattedrale e da lì siamo tornati a piedi verso il nostro albergo. Questa volta siamo andati fino a Covent Garden a prendere la metro, scoprendo così che si tratta della fermata più vicina e più comoda al nostro hotel. Con la linea blu siamo scesi a Knightsbridge per fare un giretto da Harrods nel primo giorno di saldi invernali a Londra: parola d’ordine DELIRIO! Un solo acquisto: la palla di Natale di Harrods 2017 in scontissimo a solo 3,90 £.

Dopo un paio d’ore ci siamo arresi e ci siamo riportati sulla strada di casa per cenare. Abbiamo scelto il locale Salsa, lungo il Tamigi a pochissimi passi dalla fermata della metro Temple, e quindi vicino casa. Si tratta di un ristorante-pub con musica latinoamericana e pista da ballo.

27/12 La seconda mattina, al risveglio, ci siamo illusi per dei dolcissimi fiocchi di neve che sfortunatamente sono presto girati in pioggia. Per questo motivo abbiamo escluso di riprendere la nostra passeggiata lungo il Tamigi e abbiamo optato per cercare un luogo un pò più riparato. Dopo aver fatto colazione nel bar sotto il nostro hotel, siamo andati a Covent Garden a prendere la metro e ci siamo diretti a visitare il British Museum. Abbiamo fatto circa una ventina di minuti di coda per entrare, più che altro per i controlli di sicurezza, dato che non c’è alcun biglietto da fare. Come avevo già anticipato infatti, i musei statali sono gratuiti. Ovviamente è sempre ben accetta un’offerta libera. Il British Museum è uno dei musei più grandi al mondo e visitarlo tutto attentamente è davvero difficile quando ormai si è un pò fuori dai giri scolastici. La nostra visita è durata poco più di due ore ma per un appassionato ce ne sarebbe per un’intera giornata. Mentre la National Gallery è dedicata alla pittura, al British si trovano soprattutto reperti storici risalenti a varie epoche e provenienti da ogni parte del mondo. L’arte egiziana è sicuramente la sezione più bella ma il Tempio di Apollo lascia letteralmente senza fiato.

Una volta usciti dal museo ci siamo diretti a piedi verso il prossimo punto d’attrazione: Leicester Square. Lungo il tragitto però ci siamo fermati a pranzare in una pizzeria Rosso Pomodoro a Covent Garden. E’ vero, non ha molto senso come scelta, ma non si può nemmeno mangiare sempre fish & chips o hamburger. Qui bisogna riconoscere che, seppur a prezzi elevati (40 € in due per pizza e acqua), la gestione napoletana rende la pizza proprio come a casa. Una volta arrivati a Leicester Square abbiamo visitato il piccolo mercatino di Natale che vi era stato allestito e poi ovviamente non abbiamo potuto non fare un giro nel gigantesco store delle M&M’s. Dal distretto di Soho ci siamo quindi spostati poco più avanti per entrare in quello di Chinatown. E infine, passeggiando ancora un pò, abbiamo raggiunto Picadilly Circus, il cuore pulsante di Londra, che con le sue insegne luminose è diventato facilmente un altro dei simboli di questa città. Dopo un pò di contemplazione e un centinaio di foto, ci siamo rimessi in cammino verso la vicina Carnaby Street, famosa come via per lo shopping, una volta di tendenze alternative, oggi un pò più conforme ai grandi marchi. Qui abbiamo trovato l’apoteosi delle decorazioni natalizie in un tema carnevalesco e variopinto di cui non è stato possibile non innamorarsi. Rimanendo in linea col tema shopping, abbiamo imboccato la vicina Regent Street (che inizia proprio da Picadilly Circus). Lungo questa strada molto elegante si trovano moltissimi negozi dei marchi più famosi. Visto l’inizio dei saldi il giorno precedente, un giretto è stato doveroso. Tuttavia, nonostante la “crisi” post brexit, la sterlina resta sempre meno conveniente dell’euro per cui i nostri acquisti sono stati davvero minimi. Da Regent Street siamo poi scesi verso New Bond Street, un’ altra strada tipicamente commerciale in un contesto veramente lussuoso, accentuato ancor più dallo sfarzo degli addobbi natalizi (penso che la facciata di Cartier abbia attirato tanti turisti quanto Buckingham Palace).

Abbiamo cenato in un Pret a Manger e abbiamo preso la metro a Bond Street per far ritorno in albergo e concludere il nostro secondo giorno in città.

28/12 Oltre alla facciata di Cartier, un’altra delle immagini che trovavo di più in internet facendo ricerche su Londra i giorni prima della partenza, era quella della romanticissima pista da pattinaggio sul ghiaccio collocata ai piedi del Museo di Scienze Naturali (fermata South Kensington). Così ho deciso che sarebbe stata la prima tappa di questo terzo giorno. Non abbiamo visitato l’interno del museo anche se avrebbe meritato già solo per l’architettura e l’eleganza del palazzo che lo ospita. A pochi passi dal museo si trova Hyde Park così abbiamo camminato attraverso il parco fino a raggiungere Buckingham Palace. Siamo arrivati poco prima delle 11.00, orario in cui solitamente si tiene il cambio della guardia ma in un giorno sbagliato. Non ce ne siamo disperati in quanto, essendo la nostra terza volta a Londra, avevamo già avuto occasione di assistere alla cerimonia. Vi lascio qui il link per consultare giorni e orari del cambio della guardia, dato che possono variare. Non essendosi tenuta la cerimonia, la nostra sosta al palazzo è stata breve: il tempo di scattare qualche foto e ci siamo rimessi in cammino per andare a fare un piccolo spuntino al Pegghy Porchen Cakes. Questa caffetteria è la fantasia di ogni bambina. La parola d’ordine è rosa: dalla porta a tavolini e sedie, dalle tazze ai cap cakes … Si tratta sicuramente di un posto più commerciale e d’immagine che di qualità, tuttavia ho colto l’occasione della vicinanza per togliermi questo sfizio. La fermata metro più comoda è Victoria Station, altrimenti noi da Buckingham Palace ci abbiamo messo circa 15-20 minuti a piedi. Prima di poterci sedere abbiamo atteso circa un altro quarto d’ora.

Finita la nostra cioccolata calda abbiamo preso la metro e ci siamo diretti verso Notting Hill. Abbiamo passeggiato per i quartieri residenziali e ovviamente per Portobello Road (la via principale), dove ci siamo fermati per pranzo in un tipico English Pub per un altrattanto tipico Fish & Chips e una Caesar Salad.

Un pò in tutta Londra, ma a Portobello Road in maniera particolare, si ha proprio l’impressione che il tempo si sia fermato. Lungo la strada si respira ancora la stessa atmosfera un pò hippie che negli anni ’60-’70 ha fatto della città la culla di una rivoluzione culturale e della miglior musica di tutti i tempi. Qui si trovano moltissimi negozi vintage e non è raro imbattersi in qualche 33 giri d’epoca. Rispetto a Carnaby Street, che nel tempo si è comunque modernizzata, Portobello Road sembra invece essere rimasta fuori dal tempo. Piccola curiosità per i cinefili: qui si trova anche la libreria di viaggi del film Notting Hill, che ad oggi è un commercialissimo negozio di souvenirs.

Sempre per restare in tema cinefilo, lasciata Notting Hill abbiamo fatto tappa alla stazione di King’s Cross per vedere il famoso binario 9 3/4 del film Harry Potter. Qui i fan della saga si mettono pazientemente in coda per poter fare una foto col magico carrello indossando la sciarpa della loro casa magica preferita. Oltre che per il famoso binario la stazione di King’s Cross è caratterizzata da un importante traffico ferroviario e merita una visita anche per ammirare la moderna struttura del tetto (appena ristrutturato) in contrasto con lo stile classico del resto dell’edificio.

Rientrando verso l’albergo abbiamo cenato con un hamburger da Byron in zona Charing Cross per 22 £ in totale.

29/12 Il quarto giorno abbiamo ripreso la nostra passeggiata lungo il Tamigi, che il primo giorno avevamo interrotto all’altezza del Millennium Bridge e di St Paul. Abbiamo raggiunto a piedi la cattedrale e da lì abbiamo attraversato il ponte per riprendere il percorso pedonale col suo mercatino di Natale. Lasciando St. Paul alle nostre spalle abbiamo proseguito quindi verso sinistra in direzione del Tower Bridge. Lungo il percorso si incontra lo Shakespeare’s Globe, ossia la ricostruzione del Globe Theatre dove recitò la compagnia di William Shakespeare. La struttura originale venne dapprima distrutta da un incendio nel 1613, successivamente ricostruito, e infine demolito nel 1644. Merita una sosta anche la graziosa Hays Galleria, ideale per una pausa caffè: qui si trovano dalle più moderne catene di caffetteria a più eleganti Café tradizionali.

Poco più avanti si arriva finalmente a vedere il Tower Bridge, uno dei simboli più belli di questa città. Anche qui abbiamo trovato diversi banchetti lungo il nostro percorso pedonale così ne abbiamo approfittato per pranzare con un maxi hotdog alla modica cifra di 7 £. Dopo aver scattato le fotografie di rito abbiamo attraversato il ponte per raggiungere la famosa Torre di Londra il cui ruolo più conosciuto è quello di prigione inglese sebbene questo non sia mai stato il suo scopo principale. Qui sono anche custoditi, e visibili al pubblico, i gioielli della corona inglese. Non siamo entrati per la visita della torre e dei gioielli in quanto lo avevamo già fatto qualche anno fa. Il biglietto unico include già tour guidato in inglese, giro libero ed accesso all’esibizione dei gioielli reali. Dal momento che la maggior parte della visita si svolge all’aperto è consigliabile effettuarla in una giornata serena.

Proprio quando siamo arrivati all’altezza della Torre ha iniziato a piovere, così abbiamo deciso di approfittarne per spostarci alla National Gallery. Ci siamo diretti alla fermata del bus più vicina, situata proprio dietro alla Torre. Qui passa la linea 15 che, con un tragitto rettilineo e molto breve, conduce proprio a Trafalgar Square. Tuttavia noi non abbiamo aspettato un 15 qualunque ma il Routemaster, l’autobus d’epoca. Questa è infatti una delle poche linee che ha conservato i bellissimi modelli di un tempo e un giro ci è sembrato doveroso.

La National Gallery, proprio come il British Museum, è un museo pubblico gratuito, anche se è buona norma lasciare un’offerta libera all’ingresso. Qui non abbiamo dovuto affrontare coda e controlli per entrare. Rispetto al British Museum, che ospita un’incredibile varietà di opere ed è vastissimo, la National Gallery è molto più piccola ed accoglie esclusivamente dipinti: da Caravaggio a Tiziano, da Monet a Van Gogh … La nostra visita al museo non è stata lunghissima in quanto si trattava della terza volta, comunque in linea di massima un paio d’ore dovrebbero essere più che sufficienti per una visita accurata.

Una volta usciti dal museo è finalmente giunta l’ora del té. Esistono un’infinità di locali in cui poter godere dell’Afternoon Tea ed è un’esperienza che vi consiglio vivamente di provare almeno una volta. La prenotazione è sempre obbligatoria ma si può effettuare facilmente online: vi lascio qui il link al sito che mi è stato utilissimo per scegliere e prenotare il locale più adatto a noi sia per posizione che per prezzo. Si tratta di un’esperienza piuttosto costosa e per tale ragione vi consiglio di applicare il filtro sul prezzo durante la ricerca. Noi abbiamo scelto il B Bakery a Covent Garden (molto vicino alla National Gallery) e abbiamo speso circa 25 € a testa (sembra una follia ma era comunque una delle soluzioni più economiche). Si tratta senz’altro di un capriccio ma vi assicuro che ne vale la pena: ci siamo gustati tutto con gran piacere.

Finito il té siamo andati a riposare un pò in albergo. Siamo usciti nuovamente verso sera a passeggiare lungo il Tamigi per ammirare la versione notturna della città nella nostra ultima sera.

30/12 L’ultima mattina ci siamo alzati il prima possibile. Potevamo tenere la camera fino alle 11.00 e, visto che più o meno avremmo comunque dovuto lasciare la città per quell’ora, ne abbiamo approfittato fino all’ultimo secondo disponibile. Abbiamo chiuso i bagagli e siamo scesi in strada per concederci un’ultima passeggiata di commiato. Ci siamo diretti nuovamente verso St. Paul per attraversare il Millennium Bridge e risalire il Tamigi in direzione del Parlamento. Abbiamo approfittato del forte vento freddo e dell’orario presto per scattare qualche altra foto senza la classica ressa. Una volta arrivati al Big Ben abbiamo proseguito in direzione di Trafalgar Square per poi tornare verso l’albergo attraverso Covent Garden. Qui abbiamo fatto la nostra ultima tappa passando volutamente per Neal’s Yard, un adorabile vicolo, caratterizzato dal contrasto dei colori vivaci degli edifici e dei loro infissi. Infine siamo tornati al nostro albergo per riprendere i bagagli e dirigerci in metro verso Victoria Station.

Quest’ultimo giorno è stato veramente molto breve ma siamo comunque riusciti a passare per moltissimi luoghi importanti. Ciò per ribadire il concetto che Londra è una città facilissima da girare a piedi. Visitare le città il più possibile a piedi sarà sempre il mio consiglio: permette di godersele molto di più ma soprattutto di imparare a conoscerle e non dimenticarle. E Londra si presta benissimo a questo esperimento.

Siamo arrivati a Victoria Station poco prima di mezzogiorno. Come per l’andata abbiamo acquistato i biglietti per il Gatwick Express a 19,90 £ a testa. Siamo riusciti a prendere il treno di mezzogiorno arrivando in aeroporto con quasi tre ore di anticipo, che abbiamo sfruttato per un sostanzioso pranzo al pub Garfunkel.

THE END.

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