PRAGA: il nostro primo viaggio con bambino

Erano sette anni che volevo ridare a Praga una seconda opportunità! La prima volta l’abbiamo visitata sotto Natale in un’atmosfera davvero magica ma con condizioni meteorologiche piuttosto avverse! Praga però è una città da vivere all’aperto; non offre molte attrazioni al chiuso se non per quanto riguarda la ristorazione! L’occasione perfetta si è presentata al momento di individuare la meta giusta per il primo viaggio con la nostra bimba di nemmeno otto mesi! Il requisito fondamentale era trovare un volo breve per scongiurare ore di pianti e, partendo da Venezia, Praga si raggiunge in appena un’ora e mezza! Tornare in una città già conosciuta ci ha permesso di affrontare il viaggio con maggior spensieratezza, senza la smania di dover assolutamente visitare qualcosa, perché comunque le attrattive principali le conoscevamo già! Questa volta abbiamo programmato la nostra trasferta in primavera, sapendo che la stagione è piuttosto imprevedibile ma confidando quantomeno in temperature sempre tolleranti. Anche considerata la presenza di un neonato, tarda primavera e inizio autunno sono le stagioni che si prestano meglio a stare fuori parecchie ore al giorno!

Per comodità scegliamo di partire da Venezia con Easyjet; prenotando il volo con due mesi di anticipo abbiamo speso 85€ a testa per i due adulti e 60€ di quota fissa per il neonato.

Piccola parentesi relativa ad un volo con neonato: paradossalmente, sebbene fino ai due anni di età i bambini non abbiano diritto ad un posto a sedere e debbano stare in braccio ad un adulto, pagano una quota fissa che a volte può essere persino più alta del prezzo del biglietto dell’adulto! Con Easyjet questa quota è di 30€ a tratta mentre con Ryanair è di 25€. Il neonato non ha diritto ad un bagaglio a mano tuttavia è gratuito il trasporto di una borsa fasciatoio nonché di due articoli di uso quotidiano quali carrozzina, passeggino, culla, lettino da campeggio, seggiolino auto … che verranno depositati in stiva e ritirati a parte nell’area dedicata ai bagagli straordinari. Per quanto riguarda il passeggino, questo può essere portato fino all’imbarco e, se il volo non è eccessivamente pieno, può anche restare a bordo (a prescindere dalle sue dimensioni) ed esser riconsegnato all’uscita. L’adulto che terrà in braccio il neonato deve necessariamente sedere vicino al finestrino! Preferendo avere la possibilità di alzarci comodamente per intrattenere la bambina, avevamo prenotato i posti nella prima fila del secondo blocco. Non sapevamo che, in caso di gran richiesta, potessero aggiungere due file di sedili, così abbiamo letteralmente buttato i soldi della prenotazione per ritrovarci all’altezza dell’ala incastrati come chiunque altro!

Decollati alle 15.20 siamo giunti a destinazione alle 16.45. Un altro punto a favore di Praga come nostro primo viaggio con un neonato è stato proprio l’orario dei voli, sempre in pieno pomeriggio evitando così levatacce e corse disperate ma anche giornate eterne con sistemazione dopo la mezzanotte. Molte altre città, specie volando con Ryanair, le abbiamo escluse proprio per i pessimi orari dei voli.

In circostanze normali saremmo andati in hotel, anche perché eravamo abituati a stare fuori tutto il giorno e sperimentare la cucina locale è un’esperienza che ci piace approfondire il più possibile! Tuttavia con un bambino le esigenze cambiano: è difficile anche per i genitori stessi stare fuori casa dodici ore e, al rientro, una stanza d’albergo risulterebbe una prigione! Abbiamo cercato la soluzione ideale per il nostro alloggio su Booking e abbiamo individuato il Prague 1 Reflection 2BDR Apt, un appartamento molto bello e ben attrezzato ma, cosa più importante, situato in un’ottima posizione. Piazza della Città Vecchia, il fulcro della città, è facilmente raggiungibile a piedi in dieci minuti e una volta lì tutto il resto è comodissimo. In questo caso, non essere proprio in pieno centro può esser visto anche come un vantaggio, in quanto nei pressi della nostra via c’erano diversi supermercati, che in centro mancavano, e al tempo stesso anche molti locali e caffetterie più convenienti che nelle zone più turistiche. Un altro vantaggio importante di questo appartamento è stato il servizio taxi che dall’aeroporto ci ha condotti direttamente all’appartamento. Normalmente non ne avremmo mai usufruito ma con la pioggia, un bambino piccolo, un passeggino e tre valige, devo dire che è stato decisamente molto più pratico, nonché piuttosto economico in quanto abbiamo speso 27€ in tutto per quattro adulti. Ebbene si, ecco svelato il segreto per un viaggio con un bambino così piccolo: portare con sé i nonni! Il costo dell’appartamento invece è stato di 500 € per 4 notti, tasse di soggiorno incluse.

Una volta arrivati in appartamento abbiamo sistemato i bagagli e fatto una bella spesa per i giorni a venire. Dopodiché la nostra prima giornata di viaggio era quasi giunta al termine e siamo riusciti solo a concederci una prima passeggiata fino Piazza della Città Vecchia tanto per prendere un po’ le misure.

30/04 Ecco arrivato il primo vero giorno della nostra vacanza! Fortunatamente le condizioni meteorologiche erano nettamente migliorate rispetto al giorno precedente e abbiamo potuto goderci la città sotto un bellissimo sole. Siamo partiti subito alla volta di Staromestske Nàmestì, incontrando lungo il nostro cammino il Palladium, il centro commerciale più grande del centro città e la Casa Municipale, un bellissimo edificio Art Nouveau adibito a centro culturale e al cui interno vengono organizzati diversi eventi musicali. All’esterno dell’edificio si trovano anche diversi ristoranti e caffè molto eleganti. Proprio accanto alla Casa Municipale svetta la Porta delle Polveri, una delle tredici porte di accesso alla Città Vecchia. Da qui, imboccando via Celetnà, comincia una piacevole passeggiata tra i bellissimi edifici storici del centro fino ad arrivare a Staromestske Nàmestì, meglio conosciuta come Piazza della Città Vecchia. Questa piazza spettacolare a mio avviso rappresenta il cuore di Praga; solo qui si trovano le principali perle della città come la bellissima Chiesa di Santa Maria di Tyn (famosa più per le sue guglie che per il suo interno), la Chiesa di San Nicola, il Ministero e il Municipio con il suo meraviglioso Orologio Astronomico che allo scoccare di ogni ora attira centinaia di visitatori per ammirarne la sua caratteristica rappresentazione. La processione dei 12 apostoli si affaccia da due finestrelle collocate sopra il quadrante dell’orologio e si conclude con il canto di un gallo seguito dal rintocco dell’ora esatta.

La bellissima Chiesa di Santa Maria di Tyn invece è aperta solo per le funzioni religiose o per assistere ad alcuni concerti organizzati al suo interno. Essendo quindi molto limitato l’orario di accesso, non siamo mai riusciti a visitarne il piccolo interno che tuttavia, per averne quanto meno un’immagine generale, è abbastanza visibile anche dall’esterno.

Ad ogni modo, la maggior parte degli edifici che si affacciano su Piazza Vecchia, rappresenta già di per sé un’attrazione. Per ognuno di essi troverete qualche raffigurazione, qualche rilievo, qualche finestra o bovindo da ammirare e con una storia tutta da scoprire.

Lasciandosi la Chiesa di Santa Maria di Tyn alle spalle e l’Orologio Astronomico sulla destra, a breve si imbocca la caratteristica via Karlova che, come il nome stesso lascia intuire, conduce all’omonimo Ponte Carlo. Lungo questo tragitto si trovano numerose botteghe turistiche che mescolano i classici souvenirs con artigianato caratteristico della città e della Repubblica Ceca in generale: oggetti e decorazioni lavorati nel legno, marionette, mongolfiere … ma anche il gustosissimo Trdlo (o Trdelník). Assaggiare questo dolce tipico è diventato ormai d’obbligo: si tratta di una specie di pane dolce e croccante dalla forma arrotolata e farcito in svariati modi (con gelato, cioccolato, panna montata e frutta). Oltre ad essere molto bello a vedersi è anche molto appetitoso.

A questo punto si arriva allo spettacolare e affollatissimo Ponte Carlo, che rappresenta senza alcun dubbio uno dei luoghi più importanti e più amati della città. Da questo ponte, lungo più di 500 mt, si gode di una vista spettacolare sulla città e, in particolar modo, del Castello. Il ponte è inoltre arricchito da moltissime statue, ciascuna con una propria storia o leggenda alle spalle. La più amata dei turisti è senz’altro la Statua di San Giovanni Nepomuceno che, leggenda narra, se toccata porta 10 anni di fortuna e garantisce al visitatore di tornare in città. Di anni per noi ne erano passati sette ma posso dire che sembra aver funzionato! Il ponte si presta anche come splendido contesto per aspiranti musicisti e come vetrina perfetta per numerose bancarelle.

Alla fine del ponte, imboccando la prima strada sulla sinistra, si scende fino al famoso e coloratissimo John Lennon Wall. Come il nome stesso lascia intendere, dopo la morte del celebre cantante questo muro è diventato un tributo a lui e agli ideali di pace e libertà che ha sempre ispirato con le sue canzoni. In quegli anni il tema libertà era molto sentito tra i giovani cechi e il muro divenne ben presto un modo per manifestare la loro opposizione al regime comunista allora al potere. Pian piano ogni giovane in visita in città iniziò a lasciare il proprio tributo alla causa e ben presto il muro finì per diventare una vera e propria attrazione turistica. La cosa bella è che, proprio grazie al contributo dei suoi moltissimi visitatori, il muro può meritare una visita al giorno perché riesce ad essere continuamente diverso. A rendere ancora più caratteristica l’atmosfera, molti giovani musicisti accompagnati dalla loro chitarra, si fermano qui esibendosi con le più belle canzoni dei Beatles.

Tornando al ponte e scendendo lungo il fiume verso destra, abbiamo raggiunto un altro punto molto caratteristico della città: Vltava Beach. Questa piccola spiaggia lungo il fiume Moldava è diventata un’attrazione turistica sia per la bellissima visuale che offre su Ponte Carlo che per i moltissimi cigni che vi si radunano rendendo l’atmosfera ancora più romantica ed elegante! È una camminata un po’ fuori dai principali giri turistici ma ne vale la pena. Il ponte sullo sfondo di queste decine di cigni bianchi è una delle immagini più belle che conservo del nostro viaggio.

Lasciata la spiaggia e risalendo verso il ponte, all’altezza del museo di Kafka ci siamo fermati a pranzare al Tkalcovsky Dvur, un piccolo ristorante la cui specialità è il gulasch in bread, un piatto tipico della Repubblica Ceca. Abbiamo trovato il locale per caso ma abbiamo mangiato bene e speso poco! Un’altra nota positiva, diventata importante da quando c’è la nostra piccola, è la presenza del seggiolone. Può sembrare irrilevante ma a noi ha fatto comodo e purtroppo questo è l’unico locale in cui lo abbiamo trovato. Per quanto riguarda invece il fasciatoio, ci abbiamo rinunciato del tutto! Siamo rimasti stupiti perché abbiamo visto veramente molti cechi in giro per Praga con neonati eppure la città non ci è sembrata particolarmente attrezzata ad accoglierli. Non ne abbiamo usufruito ma l’unico fasciatoio che siamo riusciti ad individuare in zona centro è stato all’interno dello store Ikea in Piazza Venceslao. E con questo chiudo la parentesi sulla puericultura.

Una volta terminato il nostro pranzo ci siamo messi in cammino verso il Castello. La strada è parecchio in salita ma coi suoi bellissimi edifici colorati, i suoi locali caratteristici e i negozi di souvenir, si affronta abbastanza facilmente. Attualmente il Castello è diventata la residenza del Presidente della Repubblica Ceca per cui, prima di accedere all’area, bisogna passare i controlli di sicurezza. Una volta superati i cancelli si può accedere alla Cattedrale di San Vito, la cui struttura, che svetta in cima al colle, è senz’altro lo scenario più conosciuto, ammirato e fotografato da Ponte Carlo. Qui, oltre alle reliquie di San Vito, è conservata la testa di San Luca evangelista. La Cattedrale è stata realizzata in due momenti diversi: nel 1344 iniziò la costruzione della parte gotica ma i lavori vennero interrotti all’inizio del secolo successivo e ripresero soltanto alla fine del XIX secolo. Mentre l’ingresso alla parte neo-gotica della cattedrale è libero, alla parte storica si accede solo tramite biglietto.
Sempre tramite biglietto è possibile effettuare una visita guidata all’interno del Palazzo Reale e accedere al Vicolo dell’Oro, una stradina molto caratteristica fatta di case colorate un tempo occupate da orafi mentre oggi negozi di artigianato.
Essendo già stata molto intensa come prima giornata, abbiamo preferito non stressare ulteriormente la bambina e ci siamo limitati ad ammirare l’interno della Cattedrale dalla sua navata centrale e il resto della zona passeggiando all’esterno. A rendere la nostra permanenza molto interessante, anche se superficiale, in uno dei cortili interni era stato organizzato un mercato con diverse bancarelle di artigianato vario e moltissime specialità dal profumo invitante! Peccato che avessimo già pranzato perché avremmo assaggiato tutto!
Un’altra cosa caratteristica da fare è assistere al cambio della guardia, che avviene allo scoccare di ogni ora, anche se il più caratteristico è quello di mezzogiorno.

Dal momento che eravamo già in cima al colle ne abbiamo approfittato per dirigerci alla biblioteca del monastero Strahov. Questo luogo è sicuramente meno noto della biblioteca nazionale del Klementinum ma è ugualmente affascinante. Inoltre, proprio perché un po’ fuori dai giri turistici, non c’è stata grande attesa per l’ingresso; adesso che la piccola viaggia con noi questo elemento ha acquisito ancora più importanza. Il costo del biglietto di ingresso è di 120 corone ma una volta entrati in biblioteca è possibile acquistare a parte il permesso di fotografarne gli splendidi interni. Oltre all’impatto scenico che da sempre suscitano migliaia di manoscritti (200.000 per l’esattezza) disposti a 360 gradi lungo le pareti di una stanza, questa biblioteca vanta dei meravigliosi affreschi al soffitto.
Terminata la nostra visita ci siamo incamminati per scendere nuovamente verso il centro. Abbiamo fatto un percorso diverso che, avendo più tempo a disposizione, merita di essere approfondito; noi ne avevamo già avuto occasione durante lo scorso viaggio. Il monastero sorge infatti in cima al colle Petrín. Più o meno all’altezza di ponte Legii si trova la funicolare che facilita la salita al colle e, una volta qui, un sentiero immerso nel verde consente una visuale magnifica sulla città. Si passa davanti alla Torre Panoramica Petrín e si arriva proprio in prossimità del monastero. Come dicevo, questa volta non ci siamo avventurati all’interno del colle Petrín ma siamo scesi lungo la strada che costeggia questo polmone verde.

Una volta tornati in centro ci siamo incamminati verso casa. Essendo già riusciti a vedere in una sola giornata quasi tutte le attrazioni principali della città, e avendo altri tre giorni a disposizione, abbiamo preferito non tirar troppo la corda e tornare a casa presto per cenare con calma e mettere a nanna la nostra mini viaggiatrice.

01/05 Anche il nostro secondo giorno è cominciato con una bella camminata fino a Piazza della Città Vecchia. È vero che Praga non è molto grande e non penso sia possibile evitare per un giorno intero di passare per di qua tuttavia non mi sarei mai stancata di questa piazza, dei suoi palazzi e dei suoi colori.

Piccola curiosità: c’è uno dei tantissimi Starbucks che si trova proprio di fronte all’orologio. Se aveste voglia di una caffè vi consiglio di prenderlo lì e di andare a gustarvelo al secondo o al terzo piano del locale: troverete una splendida visuale della piazza. Peccato che per salire ci sia solo una stretta scala a chiocciola e nessun ascensore, il che col passeggino non risulta proprio comodo.

Tenendo la Chiesa di Santa Maria di Tyn alle nostre spalle, questa volta ci siamo diretti a destra imboccando Parizskà, la via che ogni grande città ha: quella dei negozi di lusso. Proseguendo a sinistra lungo questa strada si entra pian piano nel quartiere ebraico di Praga (Josefov). La prima cosa che noterete saranno i due orologi sul tetto di Zidovska Radnice, ossia del municipio ebraico. Quello più in alto è un classico orologio con numeri romani mentre quello più in basso è fatto con numeri ebraici. Attualmente l’edificio è chiuso al pubblico.
Molto particolare è il vecchio cimitero ebraico che per secoli è stato l’unico luogo dove gli ebrei potessero essere sepolti. Essendo uno spazio molto ristretto, nel corso degli anni è stato necessario rialzarlo più volte creando alcuni strati di sepoltura. Le lapidi di tutti coloro che si trovano in basso sono state riportate in superficie per cui il cimitero si presenta come una fittissima distesa di lapidi.
Adiacente al vecchio cimitero si trova anche la Sinagoga Pinkasova che oggi è diventata un monumento alle vittime dell’olocausto riportandone i nomi sulle pareti.
Un’altra Sinagoga importantissima del quartiere, in quanto ne rappresenta il monumento più antico, è la sinagoga Vecchia-Nuova, situata vicino al municipio ebraico, come anche la Sinagoga AltaOvviamente l’accesso a tutti questi siti è possibile tramite l’acquisto di un biglietto o di un tour guidato. Nel programmare la visita al quartiere bisogna verificare che non siano in corso festività ebraiche durante le quali questi luoghi restano chiusi al pubblico.

Terminata la nostra visita del quartiere ebraico siamo tornati in piazza per proseguire anche oggi lungo Karlova. Questa volta, prima di arrivare al ponte, abbiamo fatto una piccola deviazione per pranzare al ristorante U Betlemske Kaple vicino all’omonima cappella. Avevamo già sperimentato questo locale durante il nostro viaggio precedente e ne avevamo un buon ricordo perciò, senza perder tempo a pensare dove andare per pranzo, ci siamo diretti qui a colpo sicuro. Tuttavia nel frattempo le nostre esigenze sono un po’ cambiate e per quanto il locale sia estremamente bello e si mangi bene spendendo il giusto, abbiamo dovuto attendere un po’ per accomodarci (in quanto dispone di pochi coperti) e trovato il servizio decisamente molto lento! Inoltre, come ho già detto precedentemente, non c’è quasi mai disponibilità di seggiolone e nemmeno spazio da poter lasciare il passeggino aperto comodamente vicino a noi, per cui pranzare con un bambino sempre in braccio risulta anche piuttosto scomodo.

Dopo pranzo abbiamo ripreso il nostro tragitto e siamo arrivati al fiume. Invece che attraversare ponte Carlo, questa volta abbiamo deviato a sinistra e passeggiato lungo la Moldava fino a raggiungere un altro luogo molto caratteristico: la Casa Danzante. Questo edificio deve il proprio nome al fatto che, con le sue linee morbide e le sue curve, ricorda molto i corpi di due ballerini; infatti è noto anche come “Fred & Ginger”. La sua costruzione recente (è stato ultimato nel 1996) e per nulla convenzionale ha fatto parlar di sé tanto da renderlo molto popolare. In realtà, a parte ospitare al settimo piano un ristorante francese con bellissima visuale sulla città, l’edificio è principalmente sede di uffici e, oltre che ammirarlo dall’esterno, non c’è altro da fare. La Dancing House si trova proprio davanti a ponte Jiraskuv per cui ne abbiamo approfittato per attraversare il fiume e tornare verso il centro lungo l’altra sponda. Questa parte della città ai piedi di colle Petrín è una tranquilla zona residenziale con palazzi molto eleganti e vaste aree verdi attrezzate a parco giochi. Tornando verso Ponte Carlo da questo lato del fiume si passa vicino alla funicolare di cui vi ho parlato e che conduce in cima al colle.

Una volta arrivati ci siamo affacciati per l’ennesima volta su Ponte Carlo a goderci il panorama e con calma ci siamo riavviati verso casa per cena.

02/05 Eccoci al nostro terzo giorno di permanenza a Praga!! Abbiamo deciso di seguire un percorso diverso dai giorni precedenti: arrivati a Porta delle Polveri, invece che attraversarla e imboccare via Celetnà, abbiamo proseguito dritti lasciandola alla nostra destra. Se con il solito tragitto raggiungevamo il centro storico della città con cuore in Piazza della Città Vecchia, da questa parte abbiamo raggiunto il centro urbano della città con cuore in Piazza Venceslao. Lungo questa strada (na Príkope) si trovano i negozi di tutti i più comuni marchi commerciali fino a culminare in Piazza Venceslao. Qui, oltre ad altri negozi, si trovano moltissimi alberghi e ristoranti di lusso. In fondo alla pizza, svetta il monumentale edificio che ospita il Museo Nazionale, poco prima invece si erige il monumento equestre a San Venceslao.
Devo confessare che, nonostante i palazzi attorno alla piazza siano sempre maestosi ed eleganti, questa parte più moderna e commerciale della città non mi è piaciuta particolarmente; l’effetto è stato ben diverso sotto il periodo natalizio quando era pieno di luci, decorazioni e bancarelle di Natale; adesso, in confronto alla coloratissima Piazza della Città Vecchia, mi è sembrato tutto molto grigio e triste. Abbiamo fatto il giro completo della Piazza durante il quale ho scoperto l’esistenza dello store Ikea di cui vi parlavo, dove si trova l’unica zona nursery che io abbia individuato in tutto il centro di Praga. Trovandoci in zona abbiamo deciso di pranzare presto recandoci in un altro ristorante scovato sette anni fa: Novomestsky Pivovar. Il locale si trova poco distante dalla piazza ma un pò all’interno, così da non essere proprio il classico ristorante turistico. Noi lo avevamo scoperto perché alloggiavamo proprio a due passi, altrimenti bisogna andare a cercarlo. Ad ogni modo si mangia bene e a prezzi onesti, il personale di servizio non è particolarmente cortese ma almeno ci siamo evitati la classica indecisione del “dove andiamo a mangiare oggi?”.

Terminato il pranzo io e mio marito abbiamo approfittato del pisolino per lasciare la bambina coi nonni e ci siamo concessi un’ora tutta per noi alla Terasa U Prince. Sul tetto dell’omonimo hotel a 5 stelle in Piazza della Città Vecchia c’è un bar aperto al pubblico con una terrazza che si affaccia proprio sulla piazza. Penso che la vista da quassù sia persino più bella di quella offerta dalla Torre del Municipio perché nel panorama è incluso anche il simbolico Orologio Astronomico. Abbiamo preso due analcolici alla frutta per poco meno di 5€ l’uno sullo sfondo delle guglie di Santa Maria di Tyn. Onestamente ho trovato che i prezzi (quanto meno dei cocktail) fossero conformi a quelli di moltissimi altri locali, con la differenza che qui la vista è impagabile. L’unico difetto è che non è possibile accedere alla terrazza con l’ascensore, che arriva comunque fino all’ultimo piano dell’hotel; da qui si prosegue solo lungo due strette scale di legno pertanto con la bambina avremmo fatto fatica. Mi rendo conto che dopo pranzo non fosse proprio il momento migliore per un aperitivo ma molto spesso la terrazza è già al completo, per cui andare ad un orario inusuale può essere proprio una soluzione.

Una volta gustato il nostro cocktail abbiamo proseguito verso Ponte Carlo. Visto che la bimba era ancora addormentata abbiamo fatto un’altra cosa altrimenti un po’ complicata con un bambino piccolo ed un passeggino appresso: siamo saliti su una delle torri del ponte. Tra le due abbiamo scelto probabilmente la meno turistica, quella sul versante del Castello; sull’altra è comunque possibile accedere liberamente fino metà e ammirare il panorama attraverso le finestrelle che si trovano lungo le scale (cosa che avevamo già fatto a turno nei giorni precedenti).

Il biglietto di ingresso è costato poco meno di 4€. Una prima scalinata abbastanza larga ed accessibile conduce a metà della torre, dove si può uscire su un piccolo balcone e godere di una prima panoramica sul ponte. Per salire in cima alla torre le rampe si sono fatte sempre più strette ed i gradini sempre più piccoli, ecco perché (almeno questa torre) la escludo proprio come attività da fare con un bambino in braccio! Servirebbe come minimo il marsupio. Ad ogni modo il panorama merita: da un lato è possibile godere di una bellissima visuale dall’alto su Ponte Carlo e ammirare le guglie di Santa Maria di Tyn in lontananza; da un altro si apprezza benissimo la vasta area verde di colle Petrín con la sua omonima torre; quindi si concludono i 360° individuando il monastero Strahov, le guglie della Cattedrale di San Vito e il Castello.

Soddisfatti per esser riusciti a conquistare anche questo piccolo traguardo, ci siamo incamminati per rientrare con calma verso casa. Lungo il percorso abbiamo fatto l’ultima vera e propria tappa di questo viaggio. Si tratta di una chicca molto simpatica ma prettamente turistica: nell’atrio della Libreria Municipale di Praga è stata realizzata una suggestiva torre di libri resa ancora più caratteristica da un’illusione ottica data attraverso due specchi. Anche se il luogo porterebbe a pensare qualcosa di più culturale, la visita dura giusto il tempo di scattare una simpatica fotografia!

Ben più interessante sarebbe visitare il vicino Klementinum che, dopo il Castello, rappresenta il complesso architettonico più grande della città. All’interno di questa struttura sono da visitare la Torre Astronomica, la Cappella degli Specchi e la Sala della Biblioteca Barocca. Dal momento che abbiamo sempre trovato parecchia fila per l’ingresso e che la visita merita senz’altro un po’ di tempo, abbiamo deciso di rimandarla alla prossima volta quando magari la nostra bambina sarà in grado di sopportare meglio i capricci di mamma e papà.

Un po’ a malincuore ma anche quest’ultima sera in città siamo rincasati presto per chiudere le valige ma soprattutto per far riposare bene la piccola in previsione della lunga giornata di rientro l’indomani. Questa volta non siamo riusciti a goderci il meraviglioso spettacolo della città illuminata di notte ma da quello che posso ricordare ne vale incredibilmente la pena, come d’altra parte per qualsiasi città.

03/05 Anche questo viaggio è giunto al termine. Il nostro volo di rientro partiva alle 17.15 pertanto, dopo aver depositato le valige nell’ufficio dell’agenzia che gestisce l’appartamento, siamo rimasti d’accordo di tornare a riprenderle per le 14.00 ed usufruire nuovamente del servizio di trasporto per l’aeroporto da loro offerto. L’unico “incoveniente” è stato che il check-out andava fatto entro le 11.00 ma prima di quell’ora non era comunque possibile depositare le valige in agenzia nonostante fossimo pronti ben prima. Pertanto di questa giornata potenzialmente piena ci sono rimaste solo tre ore che abbiamo speso passeggiando in centro senza pretese e comprando qualche immancabile souvenir.

Ci sono senz’altro molte altre cose che si possono fare a Praga e dintorni ma come nostra prima esperienza di viaggio familiare siamo stati più che soddisfatti del risultato. Siamo riusciti ad aggiungere qualche nuova conoscenza, abbiamo saltato qualcosa che avevamo giù vissuto nel nostro viaggio precedente e abbiamo lasciato sempre altre cose da scoprire per la prossima volta.

THE END

Un grazie ai nonni che hanno deciso di accompagnarci in questa piccola follia nonostante fosse giù la loro terza volta in città.

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